Torta esotica a colazione

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Ultimo giorno di maggio e l’estate burlona continua  farsi desiderare. Con queste temperature da primi di ottobre, per quel che mi riguarda potrei anche continuare a mettere le calze velate, non fosse per un forte savoir-faire, che dice “da giugno in poi solo le tedesche in vacanza indossano i collant, per giunta con i sandali”.

L’estate però è una questione di stato d’animo, lo sanno tutti, quindi mettiamoci nel giusto mood con questa torta esotica, vegana, pronta in dieci minuti, giuro, e perfetta per la colazione.

Sarà adattissima anche per quando saliranno i quaranta gradi e improvissamente ci dimenticheremo dell’esistenza del forno, quindi i soli dieci minuti di preparazione aiuteranno molto.

Ingredienti:

-150 gr farina di cocco

-150 gr farina d’avena

-50 ml d’olio di semi di mais

-mezzo ananas

-150 gr marmellata di ciliegie o di fragole

-100 gr zucchero di canna

-1/2 bustina di lievito vanigliato

-1 yogurt da 125 gr di soia all’ananas (io uso quello di Granarolo)

Procedimento:

In una grande ciotola mescolate lo zucchero con lo yogurt, aggiungete i due tipi di farina, il lievito e infine l’olio continuando a mescolare.

Una volta ottenuto un bell’impasto morbido, unite il mezzo ananas tagliato a pezzetti e disponete in uno stampo rotondo con chiusura  a cerniera, precedentemente ben unto con l’olio.

A questo punto aggiungete dei grandi cucchiai di marmellata all’impasto già disposto e infornate per circa 30-35 minuti a 180°.

Fate la prova dello stecchino per verificare la cottura.

Note: se volete rendere la vostra colazione più golosa e non avete problemi di linea come la sottoscritta aggiungete all’impasto anche 50 gr di cioccolato fondente tagliato a pezzetti.

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Guida pratica per affrontare la spiaggia

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Ogni anno a gennaio ci si iscrive in palestra e si promette solennemente di non mancare nemmeno un allenamento per ritrovarci poi a giugno con un fisico perfetto, si fanno sogni di noi in bikini abbronzate e in forma per motivarci, poi però al primo aperitivo si declina l’invito della cara palestra. Così a fine maggio si cercano formule magiche per essere presentabili in spiaggia, ci si ripete che è colpa del candore che ci fa apparire meno toniche e si spendono stipendi interi in costumi da bagno, con la malsana idea che riescano a nascondere i difetti.

I costumi scoprono quindi difficilmente possono coprire i difetti.

Questa è la prima cosa da tenere in considerazione per evitare di farci fregare dalla prima commessa che ci ripeterà con un sorriso enorme che quei duecento euro sono i miglior spesi della nostra vita, perchè quel bikini ci sta d’incanto.

La mia guida pratica per la vostra sopravvivenza in spiaggia e del portafoglio consiste principalmente in 3 punti:

1- COSTUME

2-DIETA VELOCE

3-CREME E TRUCCO PARUCCO NECESSARIO

Iniziamo dal punto 1, COSTUME:

Io consiglio d’ andare da Tezenis o da H&M, i costumi sono carinissimi e se evitate quelli stile Paris Hilton dai colori super fluo, potete crearvi uno stile davvero chic a prezzi molto contenuti.

Facciamo qualche esempio, una volta scelta taglia e modello (classico imbottito se siete portatrici di seno mignon, triangolo per le fortunate supercurvy, fascia se vi sentite più sportive), puntate su uno stile Saint Tropeiz che esalti il vostro stile e porti un bel po’ di eleganza, che spesso manca nella zona balneari.

eccovi alcuni (bei) esempi:

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2- DIETA VELOCE

I miracoli non si possono fare in un mesetto, lo sappiamo tutte, però rimarcare la dose con brioche, pizza, carboidrati a piede libero a tutte le ore peggiorerà drasticamente la situazione. Quindi la cosa da fare è: abbondare con frutta verdura e proteine vegetali per sgonfiarci, depurarsi e abbronzarci meglio.

Io opto per un menù tipo:

colazione: 30 gr cereali integrali o di biscotti integrali con 100 gr di yogurt di soya, un frutto

pranzo: insalatona abbondante e mista con due fette di pane di segale

cena: burger di seitan o tofu, miglio o quinoa con verdure alla griglia

spuntini: due frutti e 20 gr di frutta secca

massimo due cucchiai d’olio per condire al giorno, vi posso dire che funziona alla grande!

3-CREME, TRUCCO E PARUCCO

Da anni mi affido a Bottega verde per i solari e mi trovo benissimo: mai scottata, prezzi molto convenienti e profumazioni buonissime.

Vi consiglio di usare anche “Sempre Estate” di Bottega Verde, tutti i giorni così non avrete un colorito cadaverico ma nemmeno giallastro, come con quasi tutti gli autoabbronzanti, naturalmente prima andate di scrub, io suo quello all’argan e iris sempre di bottega verde.

Sul viso niente trucco, ma solo un fondotinta che faccia anche da crema solare nello stesso colore della vostra pelle, io consiglio quello di PUPA, il migliore a parere mio. Poi mettete anche un buon lipgloss con fattore di protezione, di un bel colore vitaminico e siete a cavallo.

Occhiali da sole anni 60, cappello di paglia e via il gioco è fatto.

Nessuna spiaggia vi farà più paura, missione compiuta.

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Lunch Time vegano Tre idee veloci e facilissime

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Spesso la pausa pranzo per noi comuni mortali senza cuoche in casa, ristoranti stellati Michelin e posticini carini stile “Sex & The City” nei paraggi, si riduce a:

1-pasto desolante alla mensa della provincia

2-pizzetta o panino veloce al baretto sotto l’ufficio

3-mela e crackers davanti al computer

La prima opzione è sicuramente la più triste, ma anche le altre due non scherzano, quindi visto che qua in “un salto in alto” siamo tutti pieni d’entusiasmo, saltellanti e ricchi d’iniziativa, oggi vi lascio tre ricettine facili facili, vegane e dietetiche (mica volete sfigurare alla prova costume, giusto?:-D).

Munitevi di un lunch box adeguatamente carino innanzitutto, io consiglio un bel bento, che ha sempre una certa eleganza (in un prossimo post vi segnalerò i più graziosi in circolazione) e poi procuratevi il resto degli ingredienti.

QUINOA CON LENTICCHIE E SPINACI

Per una persona:

70 gr quinoa PEDON

80 gr lenticchie già cotte (io uso quelle della Conad)

1 cipollotto piccolo

1 cucchiaio d’olio d’oliva

Spinacio a volontà

sale, aglio, peperoncino

Lessate la quinoa, io consiglio la marca PEDON che si cuoce in 10 minuti così diminuirete i tempi di cottura e avrete un prodotto buonissimo. Nel frattempo fate un soffritto col cipollotto piccolo, l’aglio e aggiungete lo spinacio spezzettato, lasciate cuocere circa 15 minuti e poi aggiungete le lenticchie ben scolate. Unite il condimento alla quinoa e il gioco è fatto. Sarà un piatto molto scenico.

INSALATA PRIMAVERA

Per una persona:

un cetriolo bio

un carota bio

due zucchine freschissime verde chiaro bio

40 gr mandorle bio

olio d’oliva e limone

Grattate le carote e le zucchine, tagliate il cetriolo dopo averlo pelato a rondelle e aggiungete le mendorle. Condite con olio, sale, pepe e il succo di mezzo limone.

Velocissima e fresca.

INSALATA RAFFINATA

Per una persona:

spinacio circa 100 grammi

250 gr fragole

90 gr tofu

aceto balsamico

15 gr pinoli

un cucchiaio d’olio d’oliva

Prendete il tofu, schiacciatelo più volte per eliminare il liquido di conservazione, poi bagnatelo con l’aceto balsamico e lasciatelo marinare per almeno 30 minuti.

Nel frattempo lavate accuratamente lo spinacio e tagliate le fragole.

Trascorsi i trenta minuti, grigliate leggermente il tofu alla piastra per circa 2 minuti per parte, poi tagliate a pezzetti e aggiungete alla fragole e allo spinacio.

Unite anche i pinoli e condite con l’olio d’oliva e l’aceto balsamico.

N.B. per i vegetariani è possibile sostituire il tofu con la feta per un buonissimo accostamento di sapori.

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Occorrente: ago, filo e fantasia La nuova rivista dedicata al cucito creativo

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Qui nel fresco Nord Italia, la primavera continua ad essere capricciosa ed instabile  come un bambino alle prese con la sindrome di A.D.H.D.

Io invece proseguo a sognare lidi incontaminati, isole con spiaggia cristallina, grandi distese verdi da Nuovissima Zelanda, ma anche semplicemente il cortile di casa mia PERO’ col sole e  l’aggiunta indispensabile  di libri, riviste, gelati e dolce far niente.

Nella lista degli accessori da “svaccamento totale, voglio le vacanze” è comparsa una nuova voce, una bella rivista appena scoperta, piena di spunti di home decor, riciclo e abbigliamento.

Mi riferisco al bimestrale “Ago, filo e fantasia”, magazine appena uscito, che ovviamente non mi sono lasciata sfuggire, da fervente sostenitrice del DYI e di tutto quello che fa rima con creatività.

Ho sempre ammirato, con un pizzico d’invidia e una grande dose di meraviglia, nonna e zia che riuscivano a tirar fuori da uno scampolo, pezzi da grande sartoria e  che erano in grado  con due tagli, quà e là, di rivoluzionare completamente un capo.

Pensavo che, anche soltanto per accorciare dei pantaloni, fossero necessarie lunghe e noiose lezioni di cucito, che mi suonavano come attività anacronistica da casalinga disperata.

Invece ora con “Ago, filo e fantasia” tra le mani, mi ritrovo in un mondo tutto nuovo di progetti divertenti, innovativi e soprattutto facilissimi, a prova di principiante.

Il progetto di cucito creativo dell’edizione di Maggio-Giugno, che ho trovato più interessante è sicuramente quello riguardante il grembiule da cucina, per essenzialmente due motivi:

1- viene usato il jeans (che è uno dei miei tessuti preferiti, che ve lo dico a fare)

2- serve per cucinare, occupazione in grado di rilassarmi, entusiasmarmi e placare la mia fame.

Vi prometto che sperimenterò in prima persona il progetto grembiule e poi posterò i risultati qui sul blog, nel frattempo comprate la rivista e mettetevi all’opera. Sono curiosa di vedere i vostri capolavori.

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Ma dove vai se la spalla scoperta non ce l’hai Your guide to a cool summer street look

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Metà maggio: momento di cambio armadio e conseguente crisi da “lascio o raddoppio?”.

Ebbene, io in questi casi indosso tutto il provabile (come consiglierebbe la nostra simpaticona Marie Kondo) e poi ogni volta arrivo alla conclusione che è meglio buttare di tutto il guardaroba quel tanto che basta per lasciare spazio ai capi new entry, che altrimenti non riuscirebbero proprio ad entrare nel mio armadio a sei ante, sempre e comunque stracolmo.

Nel fare ciò, per evitare crisi d’identità e dubbi amletici, portatori d’insonnia, mi ispiro alla mia musa, punto di riferimento soprattutto in presenza di alcuni trend del fashion system a dir poco discutibili.

Io traggo esempio da Brigitte Bardot, maestra di stile, incontrastata icona di fascino e glamour.

Quindi questa primavera il rinnovo armadio per me non potrebbe essere più semplice perché la parola d’ordine nella varie collezioni moda è: spalle scoperte, uno dei capisaldi della mia adorata BB.

Da Zara a H&M, passando per tutte le grandi firme, la proposta di camice, bluse e vestiti con le spalle scoperte è davvero ampia.

Lo stile è quello vezzoso e malizioso degli abiti bohémien, i tessuti usati vanno dal lino al cotone, i colori sono chiari, dal bianco alle varie gradazioni d’azzurro, le fantasie a righine o teneri fiorellini.

Zara rimane però sempre il mio marchio preferito.

Quindi eccovi una bella carrellata di capi “off the shoulder” per sentirvi un po’ Brigitte Bardot e per acquisire lo charme tipico degli anni 60′.

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credits: www.zara.com

Crostata di fragole vegana

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Sono una persona decisamente meteoropatica, quando splende il sole sono la persona più felice del mondo, quando piove divento il simulacro della tristezza.

Potete quindi immaginare i miei sbalzi d’umore in presenza di una primavera ballerina come quest’anno.

Fortunatamente però, la primavera offre una cura facile e veloce al mio cattivo umore da meteo cupo e tempestoso: le fragole.

Questo frutto è in grado sempre di farmi tornare il sorriso e di ribaltare anche quelle giornate che iniziano proprio col piede sbagliato.

L’unica cosa che riesce meglio delle fragole nel difficile compito di scaccia-umore-nero è una buona torta di fragole: l’accoppiata zuccheri e fragole vince sempre.

Ecco la mia ricetta facile facile e per giunta vegana di CROSTATA DI FRAGOLE:

Ingredienti:

Per la pasta frolla:

300 gr farina integrale bio

120 gr zucchero di canna

130 ml olio di semi di mais

200 ml acqua

1 limone non trattato bio

sale

Per la crema pasticcera:

600 ml latte di riso

30 gr farina

100 gr zucchero

4 gr curcuma

una busta di vanillina o meglio un baccello di vaniglia

1 limone non trattata bio

Altri ingredienti:

500 gr fragole possibilmente bio

zucchero a velo

due cucchiai di zucchero

Procedimento:

Innanzittutto preparate la pasta frolla: versate l’olio e l’acqua con un pizzico di sale in un ciotola e sbattete bene con la frusta di ferro, unite la buccia grattata del limone bio. A questo punto aggiungete lo zucchero, la farina integrale e impastate finchè il composto non sarà omogeneo. Avvolgete l’impasto nella pellicola e lasciate riposare in frigorifero circa un’ora.

Nel frattempo preparate la crema pasticcera: iniziate grattando la scorza del limone, proseguite versando la farina e lo zucchero in un pentolino e mescolando bene insieme a fuoco spento.

A questo punto versate il latte di riso (precedentemente riscaldato) a filo mescolando bene, e infine aggiungete il baccello di vaniglia, cuocendo la crema a fuoco dolce per circa una quindicina di minuti finchè non si è bene addensata. Unite infine la curcuma per ottenere un bel colore giallo canarino.

Ora, per avere una crema pasticcera davvero buona è necessario setacciare il composto, un po’ alla volta col colino, in modo da togliere i grumi.

Terminata la crema, stendete la pasta frolla e adagiatela su uno stampo da crostata leggermente unto d’olio di mais, bucherellate l’impasto con una forchetta e posizionate sopra dei fagioli secchi, cuocete per circa 20 minuti in forno preriscaldato a 180 gradi, controllando la cottura (ogni forno è fatto a modo proprio).

Mentre la pasta frolla cuoce, tagliate le fragole per il verso della lunghezza, zuccheratele e bagnatele col succo di mezzo limone.

A cottura ultimata, versate la crema pasticcera (precedentemente conservata in frigorifero) sulla pasta frolla cotta e disponete le fragole a raggiera, infine spolverate con lo zucchero a velo.

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Le tazze con i gattini di Atomic Soda Il mio personale Crazy Cat Café

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Sono un’amante appassionata di servizi da thè, piattini da dolce, alzatine per torte e tutto quel genere di tablewear richiesto in una buona merenda all’inglese.

Aggiungiamoci il fatto che bere una bella tisana calda accompagnata da un buon dolce è una delle mie attività preferite, e che alcune tazze hanno un design così accattivante che è davvero impossibile resistere all’acquisto.

Risultato: cucina con mensole trasbordanti tazze di tutti i tipi e infinite collezioni di thè per ogni avvenimento ed umore: non sia mai che mi trovi impreparata a qualche evenienza.

Essendo poi anche una gran amante dei gatti, non mi è sfuggita ovviamente l’apertura, tanto declamata dai social media, del Crazy Cat Café a Milano, locale dove si possono accarezzare sei meravigliosi gatti, gustare torte e the in servizi con orecchie da gattino. “Che cosa carina, vorrei andarci subito!” ho pensato ogni qualvolta leggevo un articolo a tal riguardo.

Nell’attesa di far visita al Crazy Cat Café, io però mi sono organizzata: il gatto ce l’ho, thè e torte sono onnipresenti a casa mia, manca soltanto la tazza col gatto!

Ed ecco che mentre scorro dall’alto al basso www.buru-buru.com, uno dei miei siti d’arredamento e decor preferiti, trovo il mio personale SACRO GRAL: la tazza col gatto! A dire la verità più di una tazza col gatto, una tazza con molti gatti.

La tazza in questione è di Atomic Soda, che è un marchio francese meraviglioso e unico nel suo genere (www.atomicsoda.fr)

Dopo averlo scoperto, mi sono guardata tutta la collezione e ho deciso che, oltre alla tazza col gatto, devo avere assolutamente anche il vassoio con i gelati- estate ti stiamo aspettando-.

La cosa bella è che ora e per altri quattro giorni, Atomic Soda è in promozione su www.buru-buru.com, quindi posso mettere da parte i sensi di colpa e avere il mio Crazy Cat Cafè personale. Evviva!

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Il favoloso mondo di Lazzari Your guide to a cool summer street look

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Se mi chiedessero di scegliere un brand d’abbigliamento tra i millemila presenti nel mercato non avrei nessun dubbio, risponderei pronta e subito: Lazzari.

Conosco questo marchio da un bel po’ di anni e mi ha colpita al primo sguardo, da appena ho posato gli occhi su un cappottino con le orecchie da orsetto, credo della collezione Autunno-Inverno 2010.

Negli anni lo stile inconfondibile del marchio, tra il vintage e il retrò, sempre caratterizzato da un pregiatissimo taglio sartoriale e la cura del Made in Italy, ha acquisito ancora più personalità con tocchi eccentrici di grafiche più definite, colorate e sicuramente molto originali e divertenti.

E’ il caso delle grafiche della collezione Lazzari Primavera/Estate 2016 con la collaborazione della grandiosa Kendra Dandy, illustratrice americana specializzata nei disegni di pattern veramente spassosi.

Si tratta di vestitini, camicette e gonne arricchiti da tutti questi disegni di pizze, cactus, hamburger e cigni. Come non adorarli?

Non vi nascondo che la mia grafica preferita è senza alcun dubbio quella con le fette di pizza.

Ho amato questo genere di grafiche già dall’asilo, quando la fodera del mio cappottino era tutto un tripudio di caramelle rosa, azzurre e gialle, appena ho visto il vestito di Lazzari con le fette di pizza mi sono quasi commossa, e naturalmente mi è venuta una gran fame!

Credits: http://www.lazzarionline.com/