Parola d’ordine: pic-nic

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Questo inverno infinito ci ha letteralmente sfiancati, persino le classiche attività primaverili sembrano archiviate in qualche angolino della nostra memoria alla voce “esistevano anche i climi miti e lieti”. Siccome qui in “Un salto in alto” siamo enormemente fiduciosi, continuiamo imperterriti ad aspettarci sole, venticello, prati invasi dai fiorellini e tutto ciò che solitamente rappresenta la stagione più gentile. Per questo motivo, in vista della Pasquetta e delle prossime domeniche trascorse all’aperto con rinnovato entusiasmo, mi prendo avanti e parlo di pic-nic. Innanzitutto mai come adesso i cestini da pic-nic sono stati così sulla cresta dell’onda, qualsiasi buona influencer ne possiede almeno tre. Nel caso delle fashion blogger i cestini sono perlopiù riempiti da occhiali da sole, specchietto, creme mani di Aesop, il libro di Jeanne Damas e qualche make up a caso di Dior. Nel nostro caso invece i cestini li vogliamo colmi di cibarie, cibarie sfiziose e golose sia ben inteso.

Procederò con svariate idee su ricette adatte ai pic-nic nei miei articoli futuri, rimangono sempre valide comunque le seguenti pietanze: tramezzini (soprattutto in versione fresca e primaverile quale uova e asparagi, stracchino e zucchine, erbette di campo e gorgonzola, barbabietole rosse e philadelphia, hummus di ceci e carotine), torte salate di ogni genere, paninetti, focacce farcite, frutta in tutte le salse, dolcetti soffici.

Per invogliarvi a passare i vostri pomeriggi a cucinare e preparare le ghiottonerie con cui riempire i cestini della domenica, vi suggerisco di guardare qualche foto che vi dia l’idea di come potrebbe essere il risultato delle vostre fatiche:

Credits: Pinterest

Mentre per quanto riguarda i cestini, vi vengo subito in aiuto suggerendovi il classico buon shopping online su Kasanova ( https://www.kasanova.it), prezzi bassi, cestini carinissimi e soprattutto completi di tutto il necessario, ecco alcuni esempi:

Credits: https://www.kasanova.it

 

Less is more

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Le nonne erano solite dire “chi più spende meno spende” e in questa giungla di catene low cost, newsletter giornaliere sulla mirabile imperdibile offerta, saldi ogni un per due, black friday, special price, giornata dello shopping, speciale primavera,  mi sono totalmente persa e ho deciso di cambiare fortemente direzione, acquistando pochissimi capi e di grande qualità.

Ammetto che sono reduce da una seconda lettura della cara Kondo,  grande sostenitrice del riordino e del decluttering, ma ha influito moltissimo anche la scoperta di alcuni marchi artigianali che seguo assiduamente su Instagram. Vedere il lavoro certosino di queste ragazze e soprattutto  percepire la passione che mettono nel loro lavoro mi ha letteralmente conquistata.

Inoltre sono sempre più dell’idea che avere pochi capi unici, magari fatti su misura sia una vera coccola per se stessi. In una dilagante uniformità di gusti, colori, stili e persino idee penso che avere qualcosa di proprio, originale e unico faccia davvero la differenza. Prima o poi vorrei pure imparare a confezionarmi gli abiti da sola, ma per il momento, non avendo le competenze di cucito necessarie, mi rivolgo a chi lo fa di mestiere, in modo impeccabile e ammirevole.

Ecco qui i miei due negozi handmade preferiti:

1. NEVELO KIDS   www.nevelokids.com

Fabia Leoni è una donna super coraggiosa, che all’età di 40 anni ha cambiato il suo mestiere per aprire questo favoloso atelier, ha un gusto prettamente francese (che adoro) e cosa non trascurabile un gusto innato per i colori, il buon arredamento e le belle foto. I suoi abiti parlano da soli:

  

credits: www.nevelokids.com

2. L’ATELIER SUL BRENTA  ateliersulbrenta.com

Cristina ha fatto della lentezza una filosofia di vita, creando addirittura un hashtag #esercizidilentezza, che ha avuto ovviamente un enorme successo. Si propone di confezionare i suo stupendi vestiti in modo impeccabile, con enorme attenzione al più piccolo dettaglio, dedicandoci tutto il tempo necessario, rendendo così il capo prezioso e discostandosi dalla mentalità comune che vede ogni indumento come un mero oggetto usa e getta. L’atelier produce abiti dal taglio sartoriale con tessuti d’enorme qualità, nell’ultima collezione appena uscita, il riferimento è la natura. Trovo che L’atelier sul Brenta sia un concentrato di creatività e delicatezza, davvero poco comuni.

credits: https://ateliersulbrenta.com

 

Non solo fiocchi di neve Your guide to a cool summer street look

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Per accogliere bene il 2018 ho pensato d’iniziare l’anno con un bel viaggetto a Parigi, la città del romanticismo per antonomasia. L’esperienza, inutile dirlo, è stata meravigliosa ma mi ha portata a riprendere la quotidianità con un bel po’ di fatica in più e soprattutto con molti euro in meno. Quest’anno quindi l’appuntamento con i saldi non è saltato ma si è reso decisamente meno importante, il desiderio di novità inerenti al look però non è per nulla svanito. Quindi ho cercato nella mia fonte d’ispirazione principale, ovvero Pinterest, qualcosa che mi regalasse una ventata di novità senza farmi aprire nuovamente il portafoglio. Quello che ha catalizzato la mia attenzione è una tendenza capelli 2018 facilissima da replicare, comoda e soprattutto economica. Si tratta della classica coda di cavallo con fiocco, per la precisione fiocco di velluto, costumizzata a dovere. In pratica chi ha i capelli da medi a lunghi, lisci o mossi, non deve far altro che legare i capelli con un elastico invisibile, cotonare alcune ciocche tirandole leggermente dalla coda per creare un piacevole volume di capelli e poi legare con un bel fiocco di velluto.

So che le immagini sono sempre più esaustive quindi ecco dei bei esempi:

Credits: Pinterest

Come t’impacchetto i regali

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Il conto alla rovescia è iniziato, le feste si susseguono di sera in sera per terminare col grande pranzo di Natale. I regali dovrebbero essere già tutti pronti e bel che impacchettati ma spesso, diciamo pure molto spesso, il periodo prenatalizio è così stressante che ci si ritrova alla vigilia con una montagna di regali da incartare, il tutto accompagnato da un’enorme ansia, stile fiatone sul collo. Ebbene, il mio suggerimento in caso di impacchettamenti dell’ultimo minuto si può tradurre in prendere due rotoli di carta da regalo, nastro, fiocchi e darci dentro con forbici e pazienza.

Per i due/tre regali più importanti consiglio però di prendere spunto da queste foto. Munitevi quindi di carta pacchi, rametti di pino e soprattutto penna e bigliettini per personalizzare il tutto.

Altra idea carina è quella di utilizzare i timbrini per dare un tocco personale al pacchetto regalo, insomma  la persona che riceverà il dono deve sentire il vostro interessamento nei suoi confronti persino sulla scelta della carta regalo.

Se siete persone molto raffinate e volete qualcosa di sicuro impatto, suggerisco di usare carta regalo blu notte, nera o rossa e abbinarla a del nastro di stoffa o di velluto a contrasto: effetto eleganza garantito.

Ed ora lustratevi un po’ gli occhi, sognando i regali che scarterete 🙂

L’irresistibile charme francese Your guide to a cool summer street look

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C’è qualcosa di più elegante e allo stesso tempo irresistibile dello stile francese o per meglio dire parigino? Credo proprio di no. Si sono scritti libri e libri sullo stile parigino, libri che hanno venduto molto bene perché qualsiasi ragazza di buon gusto vorrebbe tanto essere nata a Parigi, respirare quell’aria e soprattutto avere quello charme, che sono le francesi hanno.

Ebbene di certo le famose guide possono essere utili, io vorrei darvi la mia versione di come appropriarsi di quello stile non sia una mission impossible ma frutta di un’attenta osservazione di alcuni dettagli.

Per farsi qualche buona idea basta seguire su Instagram due, tre profili francesi di valore: Jeanne Damas, Margo & Me, Louise Follain.

Le loro foto sono davvero piacevoli e hanno il pregio di catturare facilmente in uno scatto quel fascino così sfuggente.

Quindi Instagram alla mano, come replicare il loro stile?

Partiamo dalla base ovvero dall’abbigliamento:

Le francesi hanno pochi capi ma di ottima qualità, dalla linea sartoriale e  usano principalmente sempre gli stessi colori ovvero: nero, bianco, rosso, blu, cammello o comunque colori neutri. Difficilmente vedrete colori e fantasia sgargianti in una parigina e se li noterete sarà in una maestra di stile che riesce a coniugare stampe e colori con classe e disinvoltura. Sconsiglio di prendere esempio da quest’ultime e suggerisco invece di fare incetta dei seguenti capi:

-Blazer nero e blu in figura

-Blazer a quadri anni ’70 doppiopetto

-Camicia bianca e azzurra dal taglio maschile

-Camicia bianca o panna dal taglio vezzoso o in tulle

-Trench beige o blu

-Cappotto nero e cappotto color cammello dalla linea pulita e avvitata, se volete esagerare rosso

-Maglione nero, rosso, blu, beige, bianco dalla linea pulita

-Jeans blu scuro senza fronzoli a gamba stretta

-Pantalone chinos nero, cammello, blu , eventualmente a quadri in colori neutri

-Svariate maglie e magliette a righe blu/nere/rosse su sfondo bianco

-Qualche camicetta a pois neri o rossi su fondo bianco o bianchi su fondo nero

-Basco nero, rosso e bettetto blu da capitano

-3 buoni abiti da sera in colore nero, verde scuro o blu, con pizzi discreti

-scarpe dalla linea lineare sempre negli stessi colori visti e principalmente stivaletti semplici bassi, ballerine, decoltè con tacco  spillo nere

-borse piccole e in tinta unita di ottima pelle nere o bordeaux o tinta cuoio

Dopo aver esposto le linee basi sul guardaroba, mi soffermo sul fatto che gran parte dello charme parigino è frutto della silhouette tipica delle francesi, che solitamente sono slanciate, magre, col punto vita segnato e le spalle non troppo larghe. Essere molto aggraziate è un dono di natura, ma sicuramente aiuta il fatto di indossare sempre abiti avvitati, che non facciano sembrare delle enormi brioches.

Aldilà delle misure un altro aspetto fondamentale da prendere in considerazione per questo stile è sicuramente l’andatura disinvolta e quella sorta d’indifferenza verso il resto del mondo, che dona sicurezza e maggiore eleganza pure nell’aspetto.

Per quanto riguarda le marche, italiane, che vi consiglio per acquistare capi in stile francese, appaiono sicuramente Lazzari, Max Mara, Alberta Ferretti,  Max &Co. mentre per chi non può investire subito su capi di qualità vanno sempre bene Zara e Sisley.

Passando ora al make up, il segreto per quell’aria bohémienne ma curata è avere un trucco leggero di giorno e usare sempre gli stessi prodotti ovvero: mascara, eyeliner, fard leggero e rossetto neutro, rosso mat, meglio se color ciliegia e fucsia tenuee.

Le francesi si valorizzano col trucco ma hanno sempre questo alone di naturalezza, come se avessero messo il rossetto in due secondi così per sfizio, per andare a prendere il pane nel negozio appena sotto casa ad esempio.

In realtà il trucco richiede sempre una buona base se non avete la tipica pelle di porcellana delle francesi, ma non si deve notare, quindi fondotinta leggero della stessa tinta della propria pelle, cipria trasparente, zero bagliori, lustrini, colori, ma solo make up illuminante o mat, per un effetto c’è ma non si vede.

Mentre sugli occhi si può abbondare di eyeliner e mascara, ma non con ombretti metallizzati, colorati e appariscenti.

Per quanto riguarda i capelli, il classico taglio francese è un carrè o capelli lunghi lisci con frangia (ancora meglio se  tendina), nel caso siate ricciolute di natura optate per un taglio lungo mosso o riccio ma sempre non bombato, phonato e laccato.

Insomma l’effetto da ottenere può essere riassunto in un sono splendida anche appena scesa dal letto, con i capelli naturali, gli abiti accostati facilmente senza forzature.

Ma se avete bisogno di qualche foto ispirata ecco la mia selezione:

Louise Follain:

Jeanne Damas:

Credits: Pinterest

Il festoso risotto di novembre

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Novembre è arrivato con tutta la sua aria cupa, le giornate corte, il cielo perennemente malinconico, a sua discolpa però ha portato con sé anche i frutti più buoni della stagione, aranciati e colorati, pronti a riscaldare gli animi: mandarini, mandaranci, mele rosse, cachi, castagne e gli immancabili melograni.

Il melograno in particolare è uno dei miei frutti preferiti fin da bambina, sia per il suo sapore deciso, sia per la pazienza che richiede sgranare i suoi chicchi, portando ad una pausa in questo mondo dove tutto corre all’impazzata.  Questo frutto poi ha la straordinaria capacità di rallegrare qualsiasi piatto con i  suoi chicchi rosso rubino.

Solitamente in questo periodo sgrano un melograno dopocena, come un vero rito antistress, mangiando a poco a poco i chicchi agrodolci, ma mi piace anche comporre delle gustosissime insalate con valeriana, melograno, noci e stracchino.

Desideravo da tempo cimentarmi però in un piatto più inconsueto e adatto ai giorni di festa, così ho bene pensato a un festoso risotto al melograno. Di seguito la ricetta, davvero molto semplice:

INGREDIENTI per 4 persone:

-2 grandi melograni maturi

-360 gr riso vialone

-700 ml brodo vegetale

– olio EVO

-50 gr burro

-50 gr grana padano

-1 cipolla grande

-1/2 bicchiere merlot

PROCEDIMENTO:

Iniziate sgranando con cura i due melograni tendendone da parte circa un quarto per la guarnizione finale, passate i chicchi nel passaverdura e tenete da parte per il risotto. Scaldate il brodo e tritate la cipolla per il  soffritto, quando la cipolla inizia a dorare tostate il riso per circa tre minuti aggiungendo a poco a poco il vino rosso, unite poi i chicchi di melograno precedentemente passati. Andate avanti con la cottura aggiungendo il brodo caldo e alla fine mantecate col burro e il grana, unendo alla fine una manciata di pepe.

Guarnite con i chicchi di melograno e godetevi questo inconsueto risotto.

Un autunno di classe

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Tante volte le proposte moda per la stagione autunno-inverno sono caratterizzate da bizzarie quantomeno discutibili. Anche quest’anno sono presenti le solite stranezze, brutte da vedere e scelte forse solo per proporre qualcosa di nuovo, ma c’è una tendenza elegante, calda e signorile che pervade qualsiasi collezione di qualsiasi stilista.

Sto parlando di giacche e cappotti a doppiopetto rigorosamente a quadri e preferibile in pied de poule dai toni caldi o in Principe di Galles: tessuti perfetti per la stagione fredda che riportano al classico stile british, di cui io vado francamente pazza.

Ovviamente l’ideale sarebbe poter acquistare un bel cappotto Fay o Max Mara o ancora meglio acquistare un cappotto degno dell’ultimo Sherlock Holmes direttamente a Londra, purtroppo per evitare che le tasche del cappotto appena acquistato siano inesorabilmente vuote ci si affida come sempre ai marchi low cost, magari prestando attenzione alla composizione, sarebbe un tantino ridicolo comprare un cappottone lungo e avvolgente senza un filo di lana.

Ancora prima dei cappotti, i quadri si trovano sulla famosa giacca doppiopetto, un vero pezzo cult della stagione, quindi non avete che l’imbarazzo della scelta.

Per darvi qualche buono spunto di seguito solo un po’ di proposte che arrivano direttamente da www.zara.com.

 

 

Libro, librone, libretto di ottobre

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Perdonate l’assenza ma il cambio di temperature mi ha costretta a letto con febbre e altri simpatici sintomi. Il clima autunnale mi ha portato però anche aspetti positivi, quali ad esempio il desiderio di leggere di più e mi ha ricordato delle mia rubrica “libro, librone, libretto”.

Ottobre, il mese autunnale per antonomasia, porta con sé il bisogno di immergersi in mondi nuovi mentre si sta dentro al calduccio con copertina e tisana d’ordinanza. Vi propongo due romanzi che ho letto con molto piacere durante le vacanze, ma che trovo perfetti per ricordare l’estate e scacciare un po’ la malinconia da cambio stagione e un libro d’illustrazioni, che io personalmente ho trovato irresistibile e che credo sia adattissimo anche per chi non ama leggere:

1. VACANZE MATTE di  Richard Powell

Si tratta di un romanzo di parecchi anni fa, è stato scritto addirittura nel 1959 ma lo trovo attualissimo oltre ad essere davvero spassoso.

Il libro parla di una famiglia anticonvezionale americana del New Jersey, decisamente anticonformista e parecchio bizzarra.  I componenti (padre, figlio maggiore, due gemelli di circa 8 anni ed una babysitter) stanno tornando a casa in auto quando s’imbattono in una strada in costruzione dove è vietato l’accesso al pubblico, proprio per questo motivo il capofamiglia, da bastian contrario qual è, decide di percorrerla. Da qui inizia la storia di questa matta famiglia che con un sottile umorismo mette in luce i valori dei primi pionieri e la lotta del singolo contro il governo. L’autore tratteggia il carattere dei personaggi in modo magistrale senza servirsi di tanti fronzoli e la lettura scorre piacevole ma mai banale. Molto consigliato in vacanza o per sentirsi ancora in vacanza.

2. LA TRISTEZZA HA IL SONNO LEGGERO di Lorenzo Marone

Questo libro mi è piaciuto molto, a partire dal titolo che trovo perfetto per il romanzo. Si parla sempre di famiglia, ma questa volta italiana e molto allargata. E’ un romanzo pieno di rimandi letterari che ho apprezzato particolarmente e si caratterizza per uno stile narrativo piacevolissimo, scorrevole. Marone riesce a ritrarre le contraddizioni della famiglia piccola borghese odierna in modo molto coinvolgente e intimistico.

Mi ha colpito soprattutto il modo di scrivere di Lorenzo Marone, al suo secondo romanzo, capace di far entrare nella storia e di narrare con notevole sensibilità i problemi che ci troviamo ad affrontare nella nostra realtà quotidiana, con un occhio alla ritualità che contraddistingue le nostre vite normali.

3. SE IO FOSSI UN LIBRO di Josè Jorge Letria, Andrè Letria

Un invito poetico a viaggiare con la fantasia e un modo per far capire ai lettori quanto sono importanti. Ho apprezzato particolarmente le illustrazioni, molto delicate e leggere. Le frasi che accompagnano i disegni sono rivolte ad un pubblico di bambini quindi si contraddistinguono per una disarmante semplicità e verità di fondo. E’ un libro così rilassante e tenero da riuscire a riportarci per un attimo alla vera essenza delle cose. Lo suggerisco soprattutto in quelle giornate in cui tutto sembra complicato e tutto ciò di cui si necessita è un sorriso, che semplifica ogni garbuglio.

 

Impressioni di settembre Your guide to a cool summer street look

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Settembre, il mio mese preferito. Il mese in cui tutto può capovolgersi, il vero primo dell’anno, il ritorno alle care abitudini e soprattutto il momento in cui si stilano grandi progetti.

Le riviste sono tutto un susseguirsi di “come affrontare il rientro” e riparte qualsiasi cosa, anche il traffico purtroppo.

Quest’anno, di ritorno da vacanze durate davvero tanto, forse quasi troppo per i miei gusti, ho deciso che mi concentrerò su un obiettivo in particolare, uno solo: investire il mio tempo, le mie energie e le mie finanze sulla realizzazione delle esperienze desiderate, sul FARE insomma.

Forse con l’età sto maturando (:-D) ma solitamente settembre significava soprattutto ACQUISTARE, prendere delle scarpe nuove, agende, vestiti, cose di tutti i tipi.

Quest’anno invece vorrei riuscire utilizzare quello che ho e darmi da fare per realizzare un bel viaggio, vedere dei film che ho in lista da mesi, leggere di più, uscire e vedere luoghi diversi, dedicarmi di più alle persone a cui voglio bene.

Detto così suona molto generico, quindi appellandomi a quel metodo che va per la maggiore adesso, ovvero fissare su una sorta di moonboard virtuale i propri desideri e i propri progetti, li elencherò passo passo, almeno quelli più importanti, con foto evocative per l’appunto.

– PROGRAMMARE UN VIAGGIO

sicuramente il momento migliore per organizzare un viaggio è settembre, si risparmia tantissimo sul biglietto aereo e sui costi in generale. Nel mio caso la metà prescelta sarà Parigi, ma siamo così circondati di posti stupendi che non ci basterebbe una vita a visitarli tutti. Per l’occasione sto pure leggendo “Avremo sempre Parigi. Passeggiate sentimentali in disordine alfabetico” di Serena Dandini e devo dire che prepararsi ad un viaggio porta un carico d’entusiasmo inimmaginabile.

-CUCINARE PIATTI NUOVI E PREPARARE LE TORTE PER LA COLAZIONE

finalmente si può accendere il forno col sorriso sulle labbra senza denudarsi e aggirarsi per la cucina in reggiseno per il troppo caldo, temendo l’arrivo del corriere di turno, che ovviamente arriva sempre nei momenti più inopportuni. Cucinare ha anche il risvolto positivo d’invitare i propri amici in casa, divertendosi senza dilapidare lo stipendio in drink o patatine scadenti. Da fare assolutamente!

-LEGGERE TUTTI I LIBRI PRESENTI NELLA PROPRIA LIBRERIA O RECARSI IN BIBLIOTECA

Leggere è meraviglioso. Sempre. Leggere arricchisce, porta in mondi sconosciuti e spesso fantasiosi in un battibaleno. Senza esagerare leggere è salvifico. Spesso però si spendono montagne di soldi in libri che poi si lasciano ad ammuffire sui ripiani della libreria. Peccando anch’io di libri in sospeso da mesi, mi sono prefissata di leggerli tutti, senza toccare il portafoglio e dando un senso ai miei acquisti passati. Altra possibilità se invece siete bravi e la vostra libreria conta solo libri già letti è la biblioteca, il luogo del piacere per eccellenza.

-CAMMINARE IN POSTI SCONOSCIUTI

Che si tratti di una città o di ameni paesaggi poco importa, scoprire posti sconosciuti grazie ad una bella camminata risulta vantaggioso per la mente e per il corpo: aiuta a smaltire i kg acquisiti con i bagordi delle vacanze e appaga la vista. Mi piacerebbe soprattutto praticare il nordic walking perché a mio parere la montagna con i colori autunnali è a dir poco spettacolare, però gli angoli sconosciuti di una città mi hanno sempre affascinato e sono sicuramente più facilmente praticabili, quindi cercherò di dedicarmi a entrambi.

Credits: Pinterest

 

Zucchine vegane ripiene supergolose Your guide to a cool summer street look

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Da piccola adoravo guardare le riviste di cucina, sognando di sfornare tutti i manicaretti delle foto. Già allora ero golosissima e la cucina era il mio luogo preferito della casa. Ricordo che guardavo con un misto di stupore e ammirazione soprattutto le foto delle verdure ripiene, mi sembravano il risultato di ricette complicatissime, da grande chef. Mi sbagliavo di grosso, le verdure ripiene sono semplicissime da preparare, però visivamente fanno sempre una gran bella figura.

Quest’anno il fiore dell’occhiello del mio orto sono proprio le zucchine tonde, che ho cucinato in tutti i modi: grigliate, fritte, col sugo, lesse, per la parmigiana di zucchine e il risotto, mancava solo la ricetta regina, ovvero zucchine ripiene di qualcosa di sfizioso, ma allo stesso tempo leggero.

Così ho pensato ad una ricetta vegana che valorizzasse al punto giusto le splendide zucchine tonde, che hanno un sapore molto delicato. Bando alle ciance e via agli ingredienti:

Per due persone:

-4 zucchine tonde grandi bio

-100 gr pomodorini datterini bio

-200 gr tofu al basilico bio (io lo acquisto al Biosapori e lo adoro)

-mezza cipolla di Tropea bio

-150 gr pangrattato

-sale, olio, pepe

Procedimento:

Tagliate le calotte delle zucchine e scavatele con un cucchiaio, togliendo tutta la polpa e tenendola da parte. Lessate le zucchine in aqua salata per circa 8 minuti, nel frattempo soffriggete la cipolla di Tropea, aggiungete la polpa delle zucchine a pezzetti, il tofu di basilico tagliato a pezzetti molto piccoli e lasciate cuocere 5 minuti, poi aggiungete i pomodorini datterini sempre tagliati a pezzetti, salate e pepate e cuocete per circa 8 minuti. Alla fine aggiungete 100 gr di pangrattato e continuate a cuocere per altri 4 minuti circa. Versate il composto nelle zucchine precedentemente lessate fino a riempirle completamente e spolverate con abbondante pangrattato affinché faccia la famosa golosa crosticina. Infornate in forno ventilato preriscaldato a 180° e cuocete per circa 15-20 minuti. Buonissime e leggere!