Occorrente: ago, filo e fantasia La nuova rivista dedicata al cucito creativo

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Qui nel fresco Nord Italia, la primavera continua ad essere capricciosa ed instabile  come un bambino alle prese con la sindrome di A.D.H.D.

Io invece proseguo a sognare lidi incontaminati, isole con spiaggia cristallina, grandi distese verdi da Nuovissima Zelanda, ma anche semplicemente il cortile di casa mia PERO’ col sole e  l’aggiunta indispensabile  di libri, riviste, gelati e dolce far niente.

Nella lista degli accessori da “svaccamento totale, voglio le vacanze” è comparsa una nuova voce, una bella rivista appena scoperta, piena di spunti di home decor, riciclo e abbigliamento.

Mi riferisco al bimestrale “Ago, filo e fantasia”, magazine appena uscito, che ovviamente non mi sono lasciata sfuggire, da fervente sostenitrice del DYI e di tutto quello che fa rima con creatività.

Ho sempre ammirato, con un pizzico d’invidia e una grande dose di meraviglia, nonna e zia che riuscivano a tirar fuori da uno scampolo, pezzi da grande sartoria e  che erano in grado  con due tagli, quà e là, di rivoluzionare completamente un capo.

Pensavo che, anche soltanto per accorciare dei pantaloni, fossero necessarie lunghe e noiose lezioni di cucito, che mi suonavano come attività anacronistica da casalinga disperata.

Invece ora con “Ago, filo e fantasia” tra le mani, mi ritrovo in un mondo tutto nuovo di progetti divertenti, innovativi e soprattutto facilissimi, a prova di principiante.

Il progetto di cucito creativo dell’edizione di Maggio-Giugno, che ho trovato più interessante è sicuramente quello riguardante il grembiule da cucina, per essenzialmente due motivi:

1- viene usato il jeans (che è uno dei miei tessuti preferiti, che ve lo dico a fare)

2- serve per cucinare, occupazione in grado di rilassarmi, entusiasmarmi e placare la mia fame.

Vi prometto che sperimenterò in prima persona il progetto grembiule e poi posterò i risultati qui sul blog, nel frattempo comprate la rivista e mettetevi all’opera. Sono curiosa di vedere i vostri capolavori.

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Ma dove vai se la spalla scoperta non ce l’hai Your guide to a cool summer street look

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Metà maggio: momento di cambio armadio e conseguente crisi da “lascio o raddoppio?”.

Ebbene, io in questi casi indosso tutto il provabile (come consiglierebbe la nostra simpaticona Marie Kondo) e poi ogni volta arrivo alla conclusione che è meglio buttare di tutto il guardaroba quel tanto che basta per lasciare spazio ai capi new entry, che altrimenti non riuscirebbero proprio ad entrare nel mio armadio a sei ante, sempre e comunque stracolmo.

Nel fare ciò, per evitare crisi d’identità e dubbi amletici, portatori d’insonnia, mi ispiro alla mia musa, punto di riferimento soprattutto in presenza di alcuni trend del fashion system a dir poco discutibili.

Io traggo esempio da Brigitte Bardot, maestra di stile, incontrastata icona di fascino e glamour.

Quindi questa primavera il rinnovo armadio per me non potrebbe essere più semplice perché la parola d’ordine nella varie collezioni moda è: spalle scoperte, uno dei capisaldi della mia adorata BB.

Da Zara a H&M, passando per tutte le grandi firme, la proposta di camice, bluse e vestiti con le spalle scoperte è davvero ampia.

Lo stile è quello vezzoso e malizioso degli abiti bohémien, i tessuti usati vanno dal lino al cotone, i colori sono chiari, dal bianco alle varie gradazioni d’azzurro, le fantasie a righine o teneri fiorellini.

Zara rimane però sempre il mio marchio preferito.

Quindi eccovi una bella carrellata di capi “off the shoulder” per sentirvi un po’ Brigitte Bardot e per acquisire lo charme tipico degli anni 60′.

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credits: www.zara.com

Crostata di fragole vegana

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Sono una persona decisamente meteoropatica, quando splende il sole sono la persona più felice del mondo, quando piove divento il simulacro della tristezza.

Potete quindi immaginare i miei sbalzi d’umore in presenza di una primavera ballerina come quest’anno.

Fortunatamente però, la primavera offre una cura facile e veloce al mio cattivo umore da meteo cupo e tempestoso: le fragole.

Questo frutto è in grado sempre di farmi tornare il sorriso e di ribaltare anche quelle giornate che iniziano proprio col piede sbagliato.

L’unica cosa che riesce meglio delle fragole nel difficile compito di scaccia-umore-nero è una buona torta di fragole: l’accoppiata zuccheri e fragole vince sempre.

Ecco la mia ricetta facile facile e per giunta vegana di CROSTATA DI FRAGOLE:

Ingredienti:

Per la pasta frolla:

300 gr farina integrale bio

120 gr zucchero di canna

130 ml olio di semi di mais

200 ml acqua

1 limone non trattato bio

sale

Per la crema pasticcera:

600 ml latte di riso

30 gr farina

100 gr zucchero

4 gr curcuma

una busta di vanillina o meglio un baccello di vaniglia

1 limone non trattata bio

Altri ingredienti:

500 gr fragole possibilmente bio

zucchero a velo

due cucchiai di zucchero

Procedimento:

Innanzittutto preparate la pasta frolla: versate l’olio e l’acqua con un pizzico di sale in un ciotola e sbattete bene con la frusta di ferro, unite la buccia grattata del limone bio. A questo punto aggiungete lo zucchero, la farina integrale e impastate finchè il composto non sarà omogeneo. Avvolgete l’impasto nella pellicola e lasciate riposare in frigorifero circa un’ora.

Nel frattempo preparate la crema pasticcera: iniziate grattando la scorza del limone, proseguite versando la farina e lo zucchero in un pentolino e mescolando bene insieme a fuoco spento.

A questo punto versate il latte di riso (precedentemente riscaldato) a filo mescolando bene, e infine aggiungete il baccello di vaniglia, cuocendo la crema a fuoco dolce per circa una quindicina di minuti finchè non si è bene addensata. Unite infine la curcuma per ottenere un bel colore giallo canarino.

Ora, per avere una crema pasticcera davvero buona è necessario setacciare il composto, un po’ alla volta col colino, in modo da togliere i grumi.

Terminata la crema, stendete la pasta frolla e adagiatela su uno stampo da crostata leggermente unto d’olio di mais, bucherellate l’impasto con una forchetta e posizionate sopra dei fagioli secchi, cuocete per circa 20 minuti in forno preriscaldato a 180 gradi, controllando la cottura (ogni forno è fatto a modo proprio).

Mentre la pasta frolla cuoce, tagliate le fragole per il verso della lunghezza, zuccheratele e bagnatele col succo di mezzo limone.

A cottura ultimata, versate la crema pasticcera (precedentemente conservata in frigorifero) sulla pasta frolla cotta e disponete le fragole a raggiera, infine spolverate con lo zucchero a velo.

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Le tazze con i gattini di Atomic Soda Il mio personale Crazy Cat Café

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Sono un’amante appassionata di servizi da thè, piattini da dolce, alzatine per torte e tutto quel genere di tablewear richiesto in una buona merenda all’inglese.

Aggiungiamoci il fatto che bere una bella tisana calda accompagnata da un buon dolce è una delle mie attività preferite, e che alcune tazze hanno un design così accattivante che è davvero impossibile resistere all’acquisto.

Risultato: cucina con mensole trasbordanti tazze di tutti i tipi e infinite collezioni di thè per ogni avvenimento ed umore: non sia mai che mi trovi impreparata a qualche evenienza.

Essendo poi anche una gran amante dei gatti, non mi è sfuggita ovviamente l’apertura, tanto declamata dai social media, del Crazy Cat Café a Milano, locale dove si possono accarezzare sei meravigliosi gatti, gustare torte e the in servizi con orecchie da gattino. “Che cosa carina, vorrei andarci subito!” ho pensato ogni qualvolta leggevo un articolo a tal riguardo.

Nell’attesa di far visita al Crazy Cat Café, io però mi sono organizzata: il gatto ce l’ho, thè e torte sono onnipresenti a casa mia, manca soltanto la tazza col gatto!

Ed ecco che mentre scorro dall’alto al basso www.buru-buru.com, uno dei miei siti d’arredamento e decor preferiti, trovo il mio personale SACRO GRAL: la tazza col gatto! A dire la verità più di una tazza col gatto, una tazza con molti gatti.

La tazza in questione è di Atomic Soda, che è un marchio francese meraviglioso e unico nel suo genere (www.atomicsoda.fr)

Dopo averlo scoperto, mi sono guardata tutta la collezione e ho deciso che, oltre alla tazza col gatto, devo avere assolutamente anche il vassoio con i gelati- estate ti stiamo aspettando-.

La cosa bella è che ora e per altri quattro giorni, Atomic Soda è in promozione su www.buru-buru.com, quindi posso mettere da parte i sensi di colpa e avere il mio Crazy Cat Cafè personale. Evviva!

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Il favoloso mondo di Lazzari Your guide to a cool summer street look

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Se mi chiedessero di scegliere un brand d’abbigliamento tra i millemila presenti nel mercato non avrei nessun dubbio, risponderei pronta e subito: Lazzari.

Conosco questo marchio da un bel po’ di anni e mi ha colpita al primo sguardo, da appena ho posato gli occhi su un cappottino con le orecchie da orsetto, credo della collezione Autunno-Inverno 2010.

Negli anni lo stile inconfondibile del marchio, tra il vintage e il retrò, sempre caratterizzato da un pregiatissimo taglio sartoriale e la cura del Made in Italy, ha acquisito ancora più personalità con tocchi eccentrici di grafiche più definite, colorate e sicuramente molto originali e divertenti.

E’ il caso delle grafiche della collezione Lazzari Primavera/Estate 2016 con la collaborazione della grandiosa Kendra Dandy, illustratrice americana specializzata nei disegni di pattern veramente spassosi.

Si tratta di vestitini, camicette e gonne arricchiti da tutti questi disegni di pizze, cactus, hamburger e cigni. Come non adorarli?

Non vi nascondo che la mia grafica preferita è senza alcun dubbio quella con le fette di pizza.

Ho amato questo genere di grafiche già dall’asilo, quando la fodera del mio cappottino era tutto un tripudio di caramelle rosa, azzurre e gialle, appena ho visto il vestito di Lazzari con le fette di pizza mi sono quasi commossa, e naturalmente mi è venuta una gran fame!

Credits: http://www.lazzarionline.com/

Il tempo degli asparagi

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Da brava personcina che rispetta tradizioni, tempi e riti, non posso mancare all’appuntamento con il risotto agli asparagi.

Il proverbio dice: “aprile dolce dormire”, io dico invece “aprile, tempo di asparagi”.  Pure le due ore in più  di sonno sono ben gradite e come sostiene la famosissima ricerca dell’università dell’Oklahoma (tanto le ricerche – anche e soprattutto le più strambe – sono sempre fatte da qualche università americana) dormire di più aiuta a dimagrire, quindi è decisamente consigliabile riposarsi, riposarsi e ancora riposarsi per poi darci dentro con le pietanze.

Per mantenere però, una linea invidiabile e sostenere la causa della vita sana, in forma e soprattutto pro ambiente, il risotto di cui vi parlerò sarà un magnifico risotto agli asparagi VEGANO.

Eccovi la ricetta per far sembrare il vostro risotto saporito e gustoso come quelli con 1 kg di grana, scamorza e l’intero partito dei latticini al loro interno.

Ingredienti per 2 persone:

-500 g di asparagi VERDI bio (è importante che siano verdi in quanto più saporiti)

-2 porri di dimensione media bio

-200 g di riso integrale

-1 l brodo vegetale

– 50 g di granella di nocciole

-due cucchiai d’olio

-0,25 l di vino bianco bio

– 50 gr formais cremoso

Procedimento:

Iniziate preparando il brodo vegetale con 1 l d’acqua, due carote, una costa di sedano, una cipolla, sale. Nel frattempo sbollentate gli asparagi, dopo averli ben puliti e tagliati a pezzetti, per circa dieci minuti.

Scolate gli asparagi, preparate un soffritto con i porri tagliati a fettine, e una volta dorati aggiungete gli asparagi già tagliati a tocchetti, lasciando insaporire per almeno 5 minuti.

A questo punto, aggiungete il riso e lasciatelo tostare per circa 2 minuti, poi bagnate con un terzo del vino bianco, così via via finchè sarà evaporato e lo avrete ultimato, sempre mescolando.

A questo punto lasciate cuocere il riso per circa 30 minuti buoni, aggiungendo man mano il brodo vegetale, mescolando.

Quando il riso sarà quasi cotto aggiungete la granella di nocciole e poi mantecate con il formais.

 

Kakebo, una salvezza per il portafoglio

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Dopo ben due mesi d’assenza dal blog, ritorno con l’obiettivo di scrivere ogni settimana almeno un articolo e renderlo un appuntamento fisso. Ho anche molte idee riguardo alcune entusiasmanti rubriche. Oggi sono piena d’iniziative, ho stilato una lista lunghissima di progetti, posti da vedere, nuove ricette da provare, libri da leggere (che ovviamente poi saranno recensiti qui sul blog :-P). Sarà la primavera?

A dire il vero qui nel Nord Italia sembra tornato l’inverno 😀 ma sono sicura sarà solo una cosa temporanea e presto sarà tempo di dedicarsi a gite fuori porta, passeggiate in montagna/lago/mare, mercatini dell’usato, visite guidate e non, in città sempre diverse.

Quindi considerato tutto il vile denaro impiegato per girare a zonzo, di quà e di là, per fare cose interessanti e comprare cose belle, oggi vi parlerò di un sistema per tenere d’occhio le spese.

A dire il vero, l’ideale sarebbe stato pensarci già ad inizio anno, poichè vi sto per parlare di un’agenda, non un’agenda qualsiasi ma IL KAKEBO. Bel nome vero?

Ebbene, Kakebo è come dice il termine stesso, il libro dei conti di casa. Si tratta di un libricino/agenda inventato dai giapponesi, che – si sà – sono per natura parsimoniosi e perfettini.

A dirla tutta, dietro a questo sistema di controllo delle spese e promozione verso il risparmio, c’è una bella storia di tale Motoko Hani, che oltre a fondare una scuola femminile ed essere una grande giornalista in tempo di guerra, fu l’ideatrice della prima rivista femminile giapponese, in cui appunto incoraggiava le lettrici a prendere nota di spese, entrate ed uscite.

Nel 2016, il Kakebo (dato uno sguardo al sito web: www.kakebo.it) è inoltre molto più simpatico ,vista la versione colorata e le note mensili di bilancio, che consentono una veloce e utile riflessione sulle promesse ed obiettivi finaznziari mensili.

Io, da spendacciona cronica, mi sto trovando molto bene, quindi vi consiglio caldamente l’acquisto. Ovviamente i soldi per cultura e viaggi sono sempre ben spesi, quindi vi auguro d’inserire le spese in quelle caselle e non in quelle di farmacia, tabacco e spese extra per la casa.

Torta pere e cioccolato scaccia malinconia Con pere affogate in grappa al cedro

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Dopo un lungo periodo d’influenza-sinusite-mali di stagione all’ennesima potenza torno il martedì grasso, con una ricetta perfetta per festeggiare con sfarzo. E’ la torta ideale per scacciare malinconia e tristezza da giornata buia e grigia di febbraio e per rimettere in sesto anche i mezzi morti dopo l’influenza. Questo perchè i tre ingredienti principali sono: frutta dolce, ovvero le pere, la cioccolata (sempre salvifica) e la grappa al cedro, che conferisce un sapore leggermente acidulo al dolce, con un gusto un po’ diverso del classico aroma al limone. Se poi userete una grappa di grande qualità, come questa che mi è stata regalata, il risultato sarà davvero ottimo.

Ma ora bando alle chiacchiere, iniziamo con gli ingredienti:

-2 pere grandi o 3 piccole

-140 gr di farina per dolci

-120 gr di burro

-120 gr di zucchero

-2 uova

-1/2 bustina di lievito vanigliato

-50 grammi cacao amaro

-2/3 cucchiai grappa al cedro

-zucchero a velo

PROCEDIMENTO

Innanzitutto sbucciate le pere e tagliatele a fette, bagnatele con la grappa al cedro e lasciatele riposare. In un recipiente sbattete le uova con lo zucchero per due-tre minuti, unite al composto il cacao, poi la farina setacciata con il lievito vanigliato ed infine il burro precedentemente sciolto a bagnomaria o col micronde.

A questo punto, trasferite le pere nel composto, che si presenterà abbastanza morbido. Versate l’impasto su una tortiera non troppo alta e col diametro di circa 22 cm.  Io ho usato uno stampo al silicone di Pavoni per ottenere la forma di fiore, così non ho dovuto nemmeno imburrare la teglia.

Infornate in forno preriscaldato a 180 ° e lasciate cuocere per circa 30-35 minuti, facendo la prova dello stecchino.

Best friend Forever dice Kiko Me gusta il make up low cost

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Quasi tutte le fashion/make up/lifestyle bloggers (non so più come chiamarle) sono convinte che i prodotti make up di Kiko siano da straccione. Io invece sono una grande sostenitrice di questo marchio low cost tutto italiano. E’ riuscito, infatti, a diffondersi all’inzio senza l’ausilio di nessuna pubblicità su carta stampata, ma soltanto con il passaparola.

Questo significa solo una cosa: i prodotti Kiko sono di buona qualità e sanno anche essere accattivanti con loro packaging fresco e minimalista, che le più giovani, spesso squattrinate ma non per questo non attente all’estetica e alla qualità, apprezzano in modo particolare (non ci vuole un genio per capirlo, basta guardare qualche board pinterest di quindicenni e/o qualche profilo instagram d’ adolescente wannabe)

Kiko, come tutte le grandi catene, mette i prodotti in saldo in inverno ed estate, ma anche con ripetute promozioni su vari articoli. Insomma ha una buona strategia di vendita. Io però ovviamente rimango sempre colpita dalle collezioni nuove di pacca (molto strano eh) e in questo periodo sono rimasta fulminata dalla collezione “Best Friend Forever”, che parla d’amicizia ma a me ricorda tanto S.Valentino (chissà perchè…c’è addirittura il lipgloss con la scatolina a forma di cuore rosso).

Diciamo che tutti questi bei colori dal rosa al rosso, non possono che catturare la mia attenzione e portarmi a comprare l’ennesimo rossetto rosso, ma a mia discolpa non c’è periodo migliore di un rossetto color fuoco e un fard color pesca  dell’inverno inoltrato, per una bella botta di vita sulle guance e un po’ di passione sulle labbra. E grigiore vattene VIA.

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Gli ultimi sconti sono i veri affari cosa tenere d'occhio

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E con qualche giornata da brivido, brivido vero nel senso di temperature abbondantemente sotto lo zero, siamo giunti al 21 Gennaio 2016 e soprattutto siamo arrivati agli sgoccioli degli sconti.

Quando ci si avvicina alla fine dei saldi invernali monitorizzo quotidianamente il sito di Zara, principalmente per due motivi:

1- Perchè è più eccitante di seguire i titoli di borsa a seguito di cospicuo investimento. Articoli che da 30 euro, improvvisamente scendono a 6 euro, caccia a quei pantaloni quanto cool quanto stravaganti e costosi, che vale la pena di prendere solo a 12 euro.

L’ebbrezza di sentirsi Leo di Caprio in “The wolf of the wall street”, poi non ha eguali, certo magari avere anche una barca lunga quanto l’altezza del Monte Bianco, come nel film,  potrebbe far comodo.

2- con un po’ di occhio si possono fare davvero dei grandi affari e sistemarsi anche per la primavera-estate successiva.

Orbene, ecco la mia classifica, con quotazioni odierne, da prender eal volo. Evviva Mamma Zara!

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da 79,99 euro a 39,99 euro

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da 29,95 euro a 14,99 euro

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da 39,95 euro a 19,99 euro

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da 39,95 euro a 12,99 euro

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da 19,95 euro a 5,99 euro

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da 39,95 euro a 17,99 euro

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da 39,95 euro a 29,99 euro